lunes, 19 de diciembre de 2011

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 5/7

Dal 1914 Gaudí si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Família, la cui esecuzione doveva seguire la sua teoria secondo la quale “la retta è la linea degli uomini e la curva è la linea di Dio”. Nelle intenzioni dell’architetto, la chiesa, con il mutare delle sue forme, si sarebbe dovuta ispirare alla tradizione delle cattedrali gotiche, nelle quali generazioni di costruttori si succedevano, con la sovrapposizione di stili diversi. Il tempio, infatti, caratterizzato da una pianta a croce latina di cinque navate con tre di transetto, “sorge su una base neogotica e, attraverso portali Art Nouveau, termina con pinnacoli di stile cubista” (G. R. Collins).


ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 4/7

Tra il 1904 e il 1907, Gaudí ristrutturò la Casa Batlló – uno dei palazzi più enigmatici di Barcellona – ubicata nel Passeig de Gràcia, il grande e sontuoso viale alberato, una delle principali ed animate arterie dell’Eixample. (L’Eixample, letteralmente estensione, allargamento, è il piano di ampliamento che interessò una vasta area della città. Fu redatto nel 1859 dall’ingegner Ildefons Cerdà, per ospitare la borghesia che, intorno alla metà dell’Ottocento, stava abbandonando il nucleo più antico del Barri Gótic alla ricerca di un nuovo spazio urbano). Edificato su un terreno lungo e stretto, chiuso tra altri fabbricati, il palazzo articola la sua pianta intorno a due cavedi, completamente maiolicati e coperti da una vetrata.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 3/7


A partire dal 1900, il maestro catalano creò i propri capolavori, tutti sorti a Barcellona, se si eccettua il progetto della chiesa della Colònia Güell a Santa Coloma de Cervelló – singolare esempio di ardita e stravagante trasfigurazione fantastica dei materiali, per altro nei pressi della città – di cui fu costruita la sola cripta.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 2/7

Dopo un breve periodo di intensa partecipazione alla brillante vita mondana di Barcellona, Gaudí cambiò improvvisamente il suo stile di vita: divenne, infatti, schivo, dedito a dure penitenze, noncurante del successo. Secondo i biografi, questa è l’epoca in cui egli patì una delusione amorosa, che probabilmente causò il suo profondo cambio psicologico. Il 3 novembre 1883, a soli 31 anni, venne nominato architetto capo della costruzione in città del Temple Expiatori de la Sagrada Família, un edificio iniziato l’anno prima dall’architetto diocesano Francesc de Paula del Villar. Costui, in seguito a contrasti con l’architetto Joan Martorell, consigliere di Josep Maria Bocabella (fondatore dell’Associació Espiritual de Devots de Sant Josep, il sodalizio che aveva promosso la fabbrica del tempio), si era dimesso dopo pochi mesi, e così il giovane Gaudí, già collaboratore di Martorell, fu incaricato del progetto.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 1/7

“La creazione prosegue incessantemente attraverso l’uomo. Ma l’uomo non crea:
scopre. Coloro che ricreano le leggi della Natura per basare su esse le loro nuove
opere sono collaboratori del Creatore. Chi copia non collabora. Perciò, l’originalità
consiste nel ritorno alle origini” (A. GAUDÍ)