jueves, 5 de enero de 2012

GESTI E MOVIMENTO DEI FEDELI DURANTE LA CELEBRAZIONE


I gesti e movimenti dei fedeli durante la celebrazione della Santa Messa appartengono a quegli aspetti materiali del culto divino che non si possono trascurare. San Tommaso d’Aquino è molto chiaro nell’osservare che dobbiamo rendere onore a Dio non solo in spirito. Siccome gli uomini sono creature corporee, i sensi esterni sono sempre coinvolti. Nella sacra liturgia è necessario «servirsi di cose materiali come di segni, mediante i quali l’anima umana venga eccitata alle azioni spirituali che la uniscono a Dio» (S.Th. IIa IIae q. 81 a. 7).

RIFLESSIONI SUI FONDAMENTI DELL’ARTE SACRA

Nell’epoca contemporanea, l’arte[1] e la letteratura artistica hanno sovente trascurato di affrontare, rispettivamente nella pratica e nella teoria dell’arte, le ricchissime possibilità dell’arte sacra, trascurandone o sminuendone la portata;  l’arte sacra, destinata a servire il “sacro culto” e il “sacro rito” nei “sacri luoghi” (e in questo —come vedremo— specificatamente distinta dalla più generica arte religiosa di cui costituisce la “vetta”), pur essendo “ancorata” a realtà persistenti,  viene confinata nel passato, come mero fenomeno “storico”.  Nella contemporaneità, dunque, sembra essersi interrotta la millenaria collaborazione tra la casa di Pietro[2] e gli artisti; proprio dalla parte di Pietro è provenuto, però, il richiamo a una rinnovata “alleanza”.  Alla chiusura del Concilio Vaticano II, i Padri si rivolgono anche agli artisti: “Ora a voi tutti, artisti, [...] Oggi, come ieri, la Chiesa ha bisogno di voi e si volge verso di voi. Essa vi dice con la nostra voce: lasciate che non si rompa un’alleanza tra le più feconde! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo!”[3].